Avvio dell’allattamento, gestione di difficoltà o necessità specifiche, TERMINE DELL’ALLATTAMENTO
La certificazione come IBCLC (International Board Certified Lactation Consultant, o Consulente Professionale in allattamento materno), è una qualifica internazionalmente riconosciuta che attesta le competenze raggiunte e la pratica svolta su lattazione e allattamento materno.
Per poter accedere alla certificazione è infatti necessario aver già completato un percorso impegnativo, che prevede:
– un tirocinio di circa due anni, in cui ho maturato oltre 500 ore di pratica clinica diretta e supervisionata da una consulente esperta, precedute da un lungo periodo di osservazione e studio (da operatrice sanitaria
avrei potuto scegliere un percorso non supervisionato… ma non avrei imparato altrettanto se non avessi avuto l’opportunità e il piacere di entrare in contatto con tante mamme e con le loro storie, e di potermi confrontare con altre
colleghe e con la mia tutor durante il percorso);
– 100 ore di formazione specifica su lattazione e allattamento materno e un corso di primo soccorso e primo soccorso pediatrico (BLSD, PBLSD);
– un periodo di studio ulteriore in vista dell’esame per la certificazione, erogata dall’IBLCE (International Board of Lactation Consultant Examiners)
In qualità di IBCLC mi occupo di supportare la diade mamma-figlio/a in diversi momenti della relazione di allattamento:
– in gravidanza (informazioni e tecniche per avviare al meglio l’allattamento; indicazioni su cosa richiedere durante e dopo il parto etc.)
– alla nascita o al rientro a casa (sostegno tempestivo su eventuali dubbi o problematiche di avvio allattamento)
– in risposta a problematiche di allattamento specifiche della mamma (es. ragadi, ingorgo, mastite) o del bambino (es. suzione inefficace, frenulo corto o altre difficoltà)
– in risposta a necessità specifiche legate alla salute della mamma o del bambino (es. necessità di interventi diagnostici, ospedalizzazione, malattie o caratteristiche che rendono l’allattamento al seno più difficoltoso
o che necessitano di monitoraggio)
– in risposta a cambiamenti nella vita familiare che possono influire sull’allattamento (ritorno al lavoro, inserimento al nido, introduzione dell’alimentazione complementare, nuova gravidanza o allattamento in tandem etc.)
– al termine, per rimodulare la richiesta o smettere dolcemente di allattare